dal Corriere della Sera.it
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«La missione Antica Babilonia è conclusa. Si ammaini la bandiera». Così
il ministro della Difesa, Arturo Parisi, chiude ufficialmente la
missione italiana nella provincia di Dhi Qar, nel sud dell'Iraq. Da oggi
l'impegno italiano in Iraq non sarà più militare, ma sarà legato solo ad
azioni umanitarie. La cerimonia, alla presenza di numerose autorità
militari e civili italiane e irachene, si è conclusa a Little Italy, la
base che ospita gli ultimi 44 italiani rimasti a Tallil, che faranno
ritorno in Italia tra oggi e domani.
Nel suo discorso di saluto in occasione dell'ammainabandiera, che sancisce la fine della missione Antica Babilonia in Iraq, il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha voluto ricordare, citandoli per nome, uno per uno, tutti i caduti italiani nei tre anni e mezzo delle operazioni militari nel sud dell'Iraq. «Desidero ricordarli, come soldati e come uomini, non per prendere commiato da loro, ma per riportarli ancora una volta al nostro cuore, in questa terra dove per la missione Antica Babilonia essi hanno sacrificato, in nome dell'Italia, la loro vita per la pace», ha spiegato il ministro. Parisi ha anche ricordato le due vittime civili della strage del 12 novembre, «che hanno condiviso con i militari un destino crudele», e il dottor Nicola Calipari, funzionario del Sismi «che ha sacrificato la propria vita affinché altri potessero vivere». «Il vostro sacrificio non è stato vano», ha concluso Parisi dichiarando definitivamente chiusa la missione. Il contingente italiano in Iraq «rientra in patria per ottemperare ad un esplicito mandato ricevuto dai cittadini italiani e suggellato, su proposta del Governo, dal Parlamento nella sua quasi totalità». E' quanto ha spiegato oggi il ministro della Difesa, Arturo Parisi, durante il discorso pronunciato in occasione della cerimonia dell'ammainabandiera che sancisce la fine della missione Antica Babilonia. «Quando definimmo il nostro intendimento di concludere la missione», ha ricordato Parisi, «ci impegnammo affinché tale conclusione si svolgesse nell'ordine, nella dignità e nella sicurezza: nel rispetto delle esigenze di sicurezza del paese che ci ospitava e degli alleati, con i quali condividevamo le nostre responsabilità, sulla base di un accordo con tutte le parti interessate». «Riteniamo che quello che ci siamo proposti, che quello che abbiamo annunciato e condiviso sia quello che abbiamo fatto», ha commentato ancora il ministro rivolgendosi agli ultimi militari rimasti a Tallil. Le ultime truppe italiane in Iraq hanno lasciato il Paese dopo aver consegnato le loro basi nel sud alle forze locali. Il maggiore britannico Charlie Burbridge ha riferito che «gli ultimi italiani stanno partendo per il Kuwait, e da lì torneranno in Italia». Il contingente italiano, operativo insieme a inglesi, australiani e romeni a Nassyria, è stato gradualmente disimpegnato nel corso degli ultimi mesi. Lunedi scorso Romano Prodi aveva annunciato che gli ultimi militari italiani, circa 70, avrebbero dovuto abbandonare il Paese entro il 2 dicembre.
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